dal 1953 la voce di San Gaspare nel mondo
168 ore di volo

Di Nicola Antonio Perone
È da poco iniziato per noi seminaristi un nuovo anno di formazione e di studi universitari, e come sempre, per ricaricarci ed affrontare con il piede giusto questo cammino, abbiamo vissuto un’intensa settimana di ritiro.
A fine settembre ci siamo recati presso Loreto per trascorrere sette giorni di silenzio e preghiera, guidati lungo il percorso tracciato da Sant’Ignazio di Loyola nella seconda settimana dei suoi esercizi spirituali.
Trascorrere molto tempo insieme senza poter parlare, isolati dal caos frenetico del mondo ed avendo la Bibbia come unica compagna di conversazione, potrebbe attrarre come sfida ma allo stesso tempo spaventare, mettere in difficoltà e scoraggiare chi ne senta parlare.
Eppure tali esperienze sono indispensabili per nutrire e rinvigorire il proprio spirito, irrobustendo la relazione con Dio e trovando la forza per tornare nel mondo consapevoli di non essere soli nell’affrontare le sfide dell’imprevedibile quotidianità.
È stata una grazia poter vivere questi giorni all’ombra della Santa Casa di Loreto, protetti dal manto di Maria ed aiutati dalla sua intercessione. Lei è infatti casa dello Spirito Santo, mediatrice di ogni grazia, e soprattutto durante gli esercizi spirituali è indispensabile il dono della grazia di Dio effusa per mezzo del suo Spirito.
Maria ci ha quindi accolti letteralmente in casa sua, dandosi tanto da fare, collaborando in prima persona per farci vivere una profonda e sempre più personale esperienza del Figlio suo.
Ora toccherà a noi prenderci cura dei semi di grazia piantati dal Signore nel nostro cuore per scoprire i frutti che Egli vorrà donarci dopo questa esperienza, trasformando l’intera esistenza in una lunga settimana di esercizi, cioè in un continuo tempo per costruire una sempre più profonda relazione viva e vivificante con Dio.
L’errore infatti sarebbe quello di conservare il ricordo di questa bella esperienza, distaccandola però da tutto il resto, senza che influisca nella concretezza della vita. Anche su questo Maria ci viene in aiuto, mostrandoci proprio, attraverso la leggenda della casa di Loreto, il modo migliore per vivere un periodo di ritiro.
Si narra infatti che gli angeli trasportarono in volo la Casa di Maria, portandola da Nazareth sino a Loreto.
Mettendo da parte l’attendibilità storica del racconto, esso ci insegna che Maria si è separata dal mondo, ha lasciato il suo paese per trascorrere un periodo in volo, su nel cielo, per poi tornare sulla terra, in casa sua, ma in una terra diversa da Nazareth.
Anche gli esercizi spirituali debbono essere vissuti proprio così!
Siamo infatti invitati a distaccarci dal mondo, senza snaturarci, ma portandoci dietro la nostra casa, ciò che siamo, per passare del tempo in alto, a contatto con il cielo, abitando il luogo di Dio per stare con Lui e lasciarci trasportare dove Egli vorrà. La settimana di esercizi in volo termina però riatterrando sulla terra, sempre con la nostra casa, ma in un luogo diverso.
Siamo sempre noi stessi, ma l’esperienza del volo ci ha segnato, rendendoci ormai capaci di vivere distaccati dalle sicurezze iniziali, per abitare la vita nuova che il Signore ci ha preparato.
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