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Assassinio sul Nilo e Il potere del cane

Di Alberto Celani, CPPS

Cinema

Assassinio sul Nilo

Regia di K. Branagh, con K. Branagh, G. Gadot, E. Mackey.

Dove c’è Hercule Poirot c’è sempre un delitto (almeno uno!). Dicono che sono storie già sentite e risentite… non è vero, semplicemente per questo sono dei classici. Agatha Christie è la giallista per eccellenza! C’è sempre la possibilità con il suo materiale di fare qualcosa che abbia stile, sagacia, ironia nera, magari anche con alcune concessioni che si distaccano dall’originale… Sì – dicevamo − c’è sempre la possibilità. Qui la possibilità non è stata contemplata neanche col binocolo.

Branagh è un regista affermato, la fotografia è davvero stupenda (poco apprezzati alcuni inserti in computer grafica visibilissimi). C’è un grande peccato mortale in questo film, specie dopo il buon precedente di Assassinio sull’Orient Express che faceva ben sperare: come farmi credere che alcune scene siano possibili a inizio Novecento? Balli sensuali, battute ammiccanti all’inverosimile, personaggi con mentalità da XXI secolo (o meglio da come il XXI secolo ce lo fanno passare nei media). Boh, come per dire che mi fai Ben Hur dove i protagonisti si prendono un caffè al bar… anacronistico, pretestuoso, direi anche ignorante nel suo appiattire la storia solo su un presente “di moda”. Delusione totale!

Voto CinemaScopio: 4

Cinema

Belfast

Regia di K. Branagh con J. Hill, C. Balfe, J. Dornam.

Un regista che sceglie come sceneggiatura quella della sua infanzia di bambino di 9 anni a Belfast in Irlanda del Nord all’inizio degli scontri tra protestanti e cattolici. Un film molto personale con al centro una famiglia e le sue dinamiche, con tratti drammatici smussati perché visti con gli occhi di un bambino. Molto tenero, a volte molto semplicistico, dovrebbe essere un filmone ma non lo è… eppure, dai, gli si vuole bene!

Secondo film di Branagh visto in questo periodo. Bella fotografia anche qui, con un bianco e nero che lo mette un po’ in ambito sognante (e ci sta). A tratti noioso, con una trama che non sa come andare avanti, eppure sempre dolce e piacevole. Anche qui intravedo delle chiacchierate che sembrano i profili Twitter e Facebook dei giorni d’oggi e delle “frasone” messe lì per essere semplicemente delle “frasone”.
Però si sente che il film ha cuore, e tanto, solo che non è poi quella cosa grandiosa che alcuni (non tutti) descrivono

Voto CinemaScopio: 6 e ½

Il potere del cane

di J. Campion con
B. Cumberbatch, K. Smith-McPhee, K.
Dunst.

Un western atipico. Due fratelli di tempra così opposta condividono un fruttuoso ranch: il più anziano è molto intelligente ma rude, amante del west crudo da veri uomini, mentre il secondo è meno brillante ma pacato, ed anche più aperto a un modo di vivere più altolocato. Quest’ultimo si innamora e sposa una vedova con un figlio effeminato: le due prossime vittime dell’acredine del maschio alpha.

la trama per nulla d’azione, la componente ideologica dietro l’angolo, adorato in America e odiato in Europa perché giudicato troppo noioso e pretestuoso. Devo dire che l’ho visto a forza, una sera mi ci sono messo e l’ho visto… Wow!!!!
Quanto mi ha colpito questo film! Uno studio antropologico stupendo su cosa significhi essere “maschi” nel senso spregiativo dell’etichetta, su chi sia il vero forte, un film dove ogni personaggio ha un mondo interiore che non interagisce con quello degli altri ma gli vive semplicemente accanto. Un film da non leggere con una lente morale, perché non c’è nessun vincitore, solo il semplice farsi del male. Un film desolante e profondo. Chi è il cane? Una persona? Un modo di essere?
Una maschera? Una parte di ognuno di noi? Bellissimo.
PS: molto importante per me la figura del fratello minore, l’unico davvero immune dal potere del cane.

Voto CinemaScopio: 9

La fiera delle illusioni – Nightmare Alley

Regia di G. Del Toro con B. Cooper, C. Blanchett, R. Mara.

Un uomo con un’anima oscura (già dalla primissima scena) si unisce ad un circo e ne scopre segreti, innocenze e perversioni. Chi è davvero? Quali passioni lo muovono? Una storia magnetica nella sua spirale, niente di nuovo sotto il sole… eppure così potente!

Guillermo Del Toro torna al cinema con questo remake davvero notevole. L’ambientazione circense è trita e ritrita con i suoi stereotipi, eppure questo film riesce a colpire nel segno e restarti nel cuore e nella mente per giorni. L’ho visto da un mese e ancora ci penso, quasi il giudizio su di lui migliora giorni dopo averlo visto. Il finale lo avevo capito quasi da subito, ma quando arriva… Wow! Come arriva bene!!! Da vedere.

Voto CinemaScopio: 9

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