Primavera Missionaria News. Dal 1953 la voce di San Gaspare nel mondo

Catechesi e Preghiera “Il Sangue di Cristo è la sorgente del suo amore”

Da Redazione

La Spiritualità del Sangue di Cristo nella costituzione CPPS

Come abbiamo già detto nella Introduzione a questo Sussidio nella Costituzione della Congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue troviamo nove citazioni del Sangue di Cristo, riducibili a sette, che in modo molto appropriato delineano sia la spiritualità del Sangue di Cristo come anche il carisma missionario. Detto altrimenti, da questi testi possiamo capire meglio cosa significa la spiritualità del Sangue di Cristo per i Missionari del Preziosissimo Sangue. Già questo non è poco! Ma oltretutto possiamo vedere come veramente la frase di san Gaspare «Felice e grande quando ti unisci a Dio» trova nella spiritualità eucaristica e, specialmente nel Sangue di Cristo, la sua più efficace comprensione.
È infatti nell’Eucaristia che – scrive san Gaspare – Dio si unisce a noi ed è lì che sperimentiamo la nostra felicità e la nostra grandezza. Allora, possiamo cominciare a vedere subito la veridicità di questo a partire dalla felicità. Cosa si intende veramente per felicità?
Le prime due citazioni del Sangue di Cristo nella Costituzione dei Missionari del Preziosissimo Sangue sono queste:

PROEMIO
C1. Spinto dall’amore di Cristo, manifestato specialmente nell’effusione del suo sangue, e sensibile alla missione e alle necessità della Chiesa, san Gaspare del Bufalo fondò un istituto sacerdotale. Egli si associò un gruppo di sacerdoti del clero diocesano, animati dallo stesso ideale, unendoli col solo vincolo di carità, invece che con i voti. Vivendo insieme nelle case di missione, essi erano una sorgente di rinnovamento continuo per i sacerdoti e per il popolo, soprattutto con la predicazione delle missioni e degli esercizi spirituali.
Da questo nucleo la Congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue ha la sua origine, da questo deriva il suo spirito.

C4. La vita spirituale, comunitaria e apostolica dei sodali trova la sua sorgente nel Sangue Prezioso, mistero di Cristo che dona il suo sangue per la salvezza di tutti.
«In questa devozione – dice il nostro Fondatore san Gaspare – noi andiamo al cuore della nostra fede».
La spiritualità del Prezioso Sangue si manifesta in varie maniere. Il Sangue di Cristo è il segno più alto del mistero Pasquale che si rinnova sacramentalmente nell’Eucaristia ed in modo particolare viene onorato con la partecipazione piena al sacrificio della Messa.

Nella prima citazione è subito evidente che l’effusione del Sangue di Cristo è – secondo le Costituzionila “manifestazione speciale” dell’amore di Cristo. Questo è stato uno dei temi più a cari a san Gaspare del Bufalo, che lo ha ripreso da tutta la teologia e la mistica del Sangue di Cristo nella storia della Chiesa. San Gaspare soleva dire che il Sangue di Cristo è «l’attestato più tenero dell’amore di Dio». Nella seconda citazione (C4) vediamo che il Sangue di Cristo è indicato come «il segno più alto del mistero Pasquale».
Papa Francesco nel suo Discorso alla Famiglia del Preziosissimo Sangue lo ha ribadito con queste parole: «Dio ha scelto il segno del sangue, perché nessun altro segno è così eloquente per esprimere l’amore supremo della vita donata agli altri». Se ci pensiamo bene questa frase è veramente forte, efficace, chiara e definitiva. Seguendo le parole del Papa, possiamo confermare quanto diceva san Gaspare, cioè che nella nostra fede cristiana non c’è un “segno” più eloquente per poter parlare dell’amore supremo di Dio. Per questo si tratta di una manifestazione speciale di questo amore. Infatti, l’amore supremo è quello del dono della vita ed è ciò che annunciano in modo particolare i Missionari del Preziosissimo Sangue In queste due citazioni sorprende la ripetizione della parola “sorgente”, collegata al Sangue di Cristo. La vita dei missionari, sia spirituale che comunitaria e apostolica, e anche il rinnovamento continuo tanto dei sacerdoti quanto di tutto il popolo, trovano la loro sorgente nel Sangue Prezioso, perché è questo il dono più grande della fede, il “cuore” della fede stessa. Tante volte siamo abituati a pensare che la spiritualità e la devozione del Sangue di Cristo sono un richiamo al suo sacrificio, oppure al fatto che la nostra salvezza è costata un così grande “prezzo” al nostro Signore.
Ma questi aspetti, che pure sono importanti e lo vedremo, non sono la prima e fondamentale indicazione che ci viene da questo mistero.
Infatti, la prima considerazione da fare sul dono che Gesù fa del suo sangue è che questo è il dono della vita, della vita divina, che consiste in un amore immenso ed infinito. Da sempre nella Scrittura il sangue è accostato alla vita (nefesh) e così anche Gesù nel Vangelo di Giovanni preannuncerà questo mistero con una delle frasi centrali per poter leggere tutta la storia della salvezza. Un giorno si alzò e si mise letteralmente a gridare questa verità: «Se qualcuno ha sete, venga a me, e beva chi crede in me. Come dice la Scrittura: Dal suo grembo sgorgheranno fiumi di acqua viva» (Gv 7,37-38). Sappiamo benissimo come sulla croce proprio dalla ferita al petto uscirà il sangue distinto tra la parte densa e il siero, appunto “sangue ed acqua”. La prima definizione del Sangue di Cristo che ci interessa sottolineare è che è la fonte della vita. Si tratta insomma di un dono, il dono per eccellenza, cioè la sua vita che consiste nel suo amore senza misura:
essere amati totalmente, in modo così grande che non è più possibile sentire alcuna solitudine o vuoto o tristezza di sorta. In questo senso il Sangue di Cristo è la fonte della gioia più grande: quella di sapersi amati da Dio.
Nell’incontro con la donna samaritana avviene proprio questo. Gesù incontra una donna piena di ferite affettive, di contraddizioni, di problemi irrisolti e piano piano le annuncia che Lui è la sorgente di una vita nuova, che è vita eterna e aggiunge: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: “Dammi da bere!”, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva» (Gv 4,10). Alla fine di questo percorso in cui ci stiamo chiedendo come ci si inganna facilmente sulla felicità andandola a scambiare per ciò che essa proprio non è, ecco che il Sangue di Cristo ci viene in aiuto. Se conoscessimo veramente la bellezza di questo dono, di questo regalo che il Signore ci fa! Si tratta della vita divina in noi. Si tratta di sentirsi amati e, quindi, di amare come mai abbiamo neanche lontanamente immaginato. Spesso prendiamo vita da un pozzo di acqua stagnante, mentre nel cuore di Gesù troviamo una sorgente di vita che è una felicità indescrivibile. Il profeta Isaia parla di avere «acqua assicurata» (Is 33,16), cioè che non verrà mai meno. È il fiume, che tutto risana e che a tutto dà vita, di cui parla il profeta Ezechiele e che guarda caso parte dal lato destro del tempio (cfr. Ez 47). Se il tempio è Cristo, ecco che la sua ferita nel fianco destro è la sorgente di questo fiume. Lo stesso fiume è citato anche nell’ultimo capitolo della Scrittura nel libro dell’Apocalisse, perché è il fiume della città del cielo in cui si trova l’albero della vita. Se questo albero è identificato con la croce di Cristo, ecco che questo fiume che sgorga da lì è sempre il suo sangue prezioso. San Paolo afferma, infatti, che «l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori» (Rm 5,5).
Gesù Cristo dice di se stesso che è «la via, la verità e la vita». Ecco, da tale descrizione possiamo definire anche la spiritualità del Sangue di Cristo: anzitutto «è sorgente di vita», poi – lo vedremo − «ci testimonia la verità» e, per finire, «è esso stesso una via nuova e vivente».
Spesso riguardo agli scritti di san Gaspare sul Sangue di Cristo si pensa più facilmente a quelli in cui si sottolinea la dimensione del sacrificio o del prezzo della nostra salvezza. Ma, in realtà, sono moltissimi i testi mistici di san Gaspare sul Sangue di Cristo, che si riallacciano alla tradizione di grandi mistici come santa Caterina da Siena. Il percorso spirituale da lui descritto, dal titolo I sette gradi della Scala Mistica, si conclude proprio con una delle immagini a lui più care, quella della cella vinaria del Cantico dei Cantici in cui la sposa dice: «Mi ha introdotto nella cella del vino e il suo vessillo su di me è amore» (Ct 2,4). Egli afferma che «l’amor di Dio è simboleggiato al vino […] oh beato chi è ebbro». Il Sangue di Cristo risponde al desiderio di felicità dell’uomo e infatti in un testo per gli esercizi spirituali, egli scrive che c’è bisogno «di quel mistico vino» che «rinvigorisca il nostro spirito» e possa «togliere l’abbattimento». Così «il pane sostiene il cuore dell’uomo» e «il vino allieta il cuore dell’uomo» (Sal 104,15). Non si può dubitare ascoltando queste parole sulla dimensione mistica in san Gaspare per cui anzitutto il Sangue di Cristo è la sorgente di vita che ci regala la felicità più autentica, che consiste nell’amore più grande, quello che non viene mai meno. Nel primo scrutinio della preparazione al battesimo degli adulti si sottolinea proprio la necessità che abbiamo di un amore vero, ossia di una sete autentica di vita autentica. Per questo il sacerdote fa sul candidato al battesimo una preghiera di esorcismo proprio perché sia distaccato dalla felicità falsa e orientato alla fonte della felicità vera. Ecco qui descritto il passaggio dalla falsa alla vera felicità. Il Sangue di Cristo è il dono di una vita nuova che circola in noi, cioè l’essere amati in modo supremo da Dio. Benedetto XVI in una sua tesi giovanile scriveva che l’amore vero consiste nel volere che l’altro esista e che sia contento, felice, valorizzato. Così l’amore di Dio per noi consiste in questo: nel volere che esistiamo e – altrimenti è troppo poco! – che siamo contenti, felici, valorizzati. Il Sangue di Cristo è il dono, la sorgente di questa vita piena.

Condividi          

Editoriale

Password

Colloqui con il padre

Altri in evidenza

Altri in evidenza

NSDS Marzo-Aprile 2023

Ultimo numero

Nel Segno del Sangue

La nostra voce forte, chiara e decisa sulla società, sul mondo, sull’attualità, sulla cultura e soprattutto sulla nostra missione e vita spirituale come contributo prezioso alla rinascita e allo sviluppo della stessa Chiesa.

Abbonati alle nostre riviste

Compila il modulo on-line con i tuoi dati e riceverai periodicamente il numero della rivista a cui hai deciso di abbonarti.

Le nostre riviste

Primavera Missionaria: il bollettino di S. Gaspare
Nel Segno del Sangue: il magazine di attualità dell’USC
Il Sangue della Redenzione: la prestigiosa rivista scientifica.

Copertina Primavera Misionaria
Copertina Nel Segno del Sangue
Copertina Il Sangue della Redenzione