Cristo mediatore della nuova alleanza

di Luciano Bugnola, CPPS

La basilarità dell’argomento “alleanza” merita che si completi il discorso, perché ci porterà alla figura di Cristo benedetto. Il capitolo 24 del Libro dell’Esodo ci descrive il cerimoniale di stipula dell’alleanza: – siamo nella pianura alle falde del monte Sinai; – il popolo godrà dei beni dell’alleanza, ma il Signore non si rivolge al popolo, usa bensì un mediatore, Mosè, nel nostro caso. Il mediatore lo troveremmo nella Nuova Alleanza, e sarà Gesù.
– Mosè riferisce al popolo la parola del Signore, che il popolo accetta.
– Poi Mosè erige un altare, fa sacrificare dei giovenchi, prende il sangue del sacrificio (dell’alleanza) e ne asperge l’altare (che rappresenta Dio) e poi il popolo: su entrambi è sparso il medesimo sangue.
Noi credenti in Cristo viviamo nell’economia della nuova ed eterna alleanza. Il sangue sacrificale della prima è sostituito dal Sangue di Cristo come segno e garanzia della nuova alleanza.
È Lui il mediatore, e il suo Sangue ci apporta, secondo le antiche promosse di Dio, i benefici della vecchia alleanza, sostituiti però dai benefici della nuova, che sono la pace con Dio, la redenzione, la nascita della Chiesa.
E così le promesse fatte ad Abramo si sono compiute in Cristo.
Una nota, forse superflua.
La parola “sangue” evidenzia l’aspetto personale del sacrificio di Cristo, e non ha senso materiale come se il sangue fisico avesse effetti salvifici. Lo stesso vale anche per il sangue eucaristico, nel quale viene sottolineato il sacrificio libero e volontario della vita di Cristo.