Di Vincenzo Giannuzzi

Caro Padre Vincenzo sono Valerio, ho 35 anni con un figlio di 4 anni. Purtroppo circa due anni fa, a causa di un male incurabile è venuta a mancare mia moglie, Daniela, che aveva solo 31 anni.
Ci siamo conosciuti sui banchi del liceo, più di 10 anni di fidanzamento e solo due anni di matrimonio. La sua morte ha lacerato la mia vita, ancora oggi faccio fatica a crederci. Sento la sua mancanza.
Ho tanti amici che mi sono attorno e cercano di starmi accanto ma mai nessuno potrà riempire quel vuoto che Daniela ha lasciato nella mia vita e in quella del piccolo Edoardo.
Trovo una grande forza nella fede e particolarmente in una parola che da piccolo, il mio parroco mi ripeteva sempre quando mi vedeva triste o deluso, mi diceva: «Valerio, coraggio, stai con Gesù, Lui è più forte di qualsiasi male, Lui ti è sempre accanto».
Premetto che non sono mai stato un cristiano molto praticante. Subito dopo la morte di Daniela sono entrato in un baratro totale, addirittura facevo difficoltà a stare con Edoardo, ma dopo qualche mese è successo qualcosa di strano: dopo una lunga giornata di lavoro, rientrando a casa e attendendo che mia madre mi riportasse Edoardo, mi sono un attimo assopito e mentre ero in dormiveglia ho avuto subito il ricordo del mio parroco che mi diceva quelle parole.
Padre Vincenzo, devo dirle che sono state illuminanti.
Andai dopo qualche giorno a parlare con un sacerdote che conoscevo e da lì è iniziato qualcosa di nuovo. Daniela mi manca sempre e tanto, ma mi rendo conto che è cambiato qualcosa nel mio modo di approcciarmi alla vita; è come se mi sentissi più forte ed è questo che vorrei trasmettere anche a Edoardo.
Caro padre Vincenzo, è grazie a mia madre che conosco San Gaspare e i suoi Missionari, ho trovato la rivista a casa di mia madre e sfogliandola ho visto la pagina “Colloqui con il Padre”. Ecco le ho scritto perché sento che mi fa bene raccontare la mia esperienza di dolore e soprattutto le scrivo per affidare Daniela alla sua preghiera e le chiedo anche di pregare per me perché possa essere un buon padre per il piccolo Edoardo.
Grazie Padre.

Valerio da Palermo

Caro Valerio,
decido di pubblicare la tua lettera perché è per tutti noi una testimonianza di fede viva. Attraverso quel ricordo, hai aperto il cuore al mistero più bello e grande della nostra esistenza che è la vittoria di Cristo Risorto sul male e sulla morte. In questo tempo di Quaresima ci fa bene ricordare, con la tua testimonianza, la meta di questo cammino, che è la Pasqua del Signore.
La vita nuova, frutto della risurrezione di Gesù la puoi sperimentare soprattutto nella sua Parola, il Vangelo, nei sacramenti come l’Eucarestia e la Riconciliazione.
Allora anche io ti ripeto quello che ti diceva il tuo vecchio parroco da ragazzo “stai con Gesù”, non staccare lo sguardo da Lui. Stando con Lui, ascoltando la sua Parola, scoprirai il volto di un Dio che è Padre e da cui puoi imparare come vivere la tua paternità nei confronti di Edoardo.
Ti assicuro la nostra preghiera, affidando alla misericordia di Dio Daniela e al Suo amore paterno la tua vita e quella di Edoardo.
Coraggio Valerio.
Dio ti benedica.