Liberazione, redenzione, salvezza

Di Luciano Bugnola, CPPS

«Dio non ha per nemici uomini liberi, per essere suoi nemici bisogna essere schiavi» (s. Agostino).
… sono parole famigliari nel quotidiano vocabolario del cristiano. Riassumendo un po’ alla buona diciamo che di liberazioni ce ne sono tre.
La prima: ogni bimbo che apre gli occhi sulla terra è stato liberato dal non-esistere. È bello pensare ai milioni di piccoli come voluti da Dio. La cosa vale per tutti, anche per me, Dio mi ha voluto, e ci sarà un perché.
La seconda liberazione, quando il Padre ha mandato fra noi il suo Figlio che col suo Sangue ci ha liberati dal peccato.
La terza liberazione dalla morte seconda, salvati da questa per via dei meriti del Sangue .
Ma non sono tutte rose e fiori: «il peccato è accovacciato alla tua porta» (cfr. Gen 4) − dice Dio a Caino − per cui tutti gli
uomini sono eredi nel nefasto dono che Adamo e consorte han trasmesso ai secoli in ·avvenire.
Però… quando fu il tempo è successo quel che nessuno si aspettava: nella battaglia contro il principe di questo mondo è sceso in campo Gesù benedetto. Quanto doveva essere potente il suo Sangue per lanciare una sfida al male. Quali sono le forze in campo?
Da una parte per il principe di questo mondo: il peccato originale, continuamente aggiornato dalle colpe personali con le sue metastasi storiche (guerre, violenze…).
Dall’altra: Gesù in persona, il che non è poco. La sua tattica che non mira tanto ai singoli peccati quanto alla loro fonte, ossia il cuore, che è la fonte d’ogni male. E ancora: la paziente misericordia del Padre, la grazia dello Spirito Santo, la conversione sempre possibile, la preghiera e l’intercessione dei Santi e di Maria Santissima.
Tutto questo − stringi stringi − sono grazie emissarie del prezioso Sangue di chi sappiamo.
In tutta questa battaglia noi saremo i beneficiari della più che certa vittoria finale.