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Giovani e profezia: la comunità Giona USC

Di Francesco Cardarelli

Una delle principali istanze pastorali che caratterizzano il nostro apostolato è quella della continuità: ci si augura, infatti, l’istaurarsi di un naturale percorso di crescita del singolo nella Chiesa, che scopra e maturi sempre più la propria vocazione battesimale in seno alla comunità di appartenenza e nel carisma del Sangue di Cristo. Perciò, l’Unione Sanguis Christi si propone di offrire esperienze che permettano di realizzare questo itinerario a livello personale e comunitario, consolidando negli ultimi anni la realtà delle comunità USC: esse sorgono nelle rispettive parrocchie quando un gruppo di persone, al termine del percorso delle X Parole, si prepara ad approfondire la consapevolezza del proprio Battesimo attraverso il cammino dei Sette segni del Vangelo di Giovanni, che viene coniugato ad una conoscenza più significativa della Spiritualità del Preziosissimo Sangue. Questo tipo di esperienza si sta rivelando particolarmente fertile in molte parrocchie missionarie ed è importante precisare che ogni comunità USC è una realtà temporanea: infatti, il senso più genuino del cammino che si svolge, solitamente quadriennale, è ritornare alla parrocchia con una nuova consapevolezza circa la propria dignità e la propria missione, che sfocia necessariamente in un servizio qualificato alla comunità di appartenenza che è simbolo dell’intera Chiesa; ciò garantisce alle comunità USC un’impronta marcatamente ecclesiale contro ogni frammentazione intestina.
Finora, questo tipo di proposta ha avuto ovunque un ottimo riscontro da parte degli adulti, sia neofiti che addentrati nella vita parrocchiale, ma una questione importante si pone in merito al tratto di congiunzion fra i percorsi di pastorale giovanile USC e quelli per gli adulti: si è riflettuto lungamente sul come poter far confluire i cammini dei gruppi giovani nella realtà USC favorendo una continuità pastorale senza scremature.
Non è sempre possibile, infatti, proporre ad interi gruppi di giovani la possibilità di accedere alle X Parole e vivere la stessa propedeuticità degli adulti, per tutta una serie di motivi riconducibili ai tempi, alle possibilità e ai percorsi fatti in precedenza.
Personalmente mi sono ritrovato ad accompagnare, nello scorso anno pastorale, il gruppo Giovani USC della parrocchia San Gaspare di Roma: si tratta di ragazzi e ragazze con un bel cammino pluriennale alle spalle, addentrati nella Spiritualità del Sangue di Cristo, che necessitavano di una spinta ulteriore per non cadere nell’impasse della ripetitività. Ho vissuto con loro un anno intenso, in cui abbiamo seguito il percorso proposto dall’USC nazionale con fedeltà creativa e ci siamo messi in gioco per cementificare una realtà comunitaria.
L’esperienza del campo estivo svoltosi all’isola d’Elba nello scorso luglio è stata il coronamento di questa forte esperienza di Chiesa e, con la benedizione del direttore USC, del responsabile della Pastorale Giovanile Nazionale e del parroco, durante la veglia eucaristica conclusiva è nata la prima Comunità giovani USC: la Comunità Giona.
Mentre le comunità di adulti prendono il nome degli apostoli, abbiamo scelto il nome di un profeta per questa nuova realtà, non solo perché la vicenda di Giona li ha condotti, durante il campo, a questo passo, ma soprattutto in quanto i giovani sono segno profetico per la Chiesa. Con grande emozione i nuovi membri USC, al pari degli adulti, hanno vissuto l’atto di investitura ricevendo il ciondolo del Calice, la preghiera a San Gaspare e impegnandosi a vivere fedelmente la loro vita sacramentale.
Analogamente a quanto accade per gli adulti, questa situazione non vuole essere una scelta vita natural durante, ma spero possa essere un’esperienza fruttifera e un apripista per altri gruppi di giovani consolidati, scommettendo sulla possibilità di offrire un solido tratto di unione fra il cammino di un gruppo giovanile USC ormai giunto a maturazione e una vita adulta nella Chiesa caratterizzata da impegno, fedeltà ed entusiasmo, radicati in un’appartenenza indissolubile alla Famiglia del Preziosissimo Sangue.

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