dal 1953 la voce di San Gaspare nel mondo
Il deserto

Di Luciano Bugnola, CPPS
Qual’è il mio futuro? Per quali strade lo Spirito Santo mi condurrà alla quiete della sua casa?
Come per Israele, anche per noi, per la Chiesa c’è un deserto da attraversare: è la vita di quaggiù.
È bello essere stati liberati e rimanere liberi, ma l’ingresso alla Terra Promessa ha un prezzo, si chiama vita.
Precisando si parla di:
– scelta, o Dio o il faraone; libertà o schiavitù;
– rinuncia alla nostalgia dell’Egitto, alle pentole di cipolle del suolo egiziano;
– fiducia, non ci dice niente Abramo che obbedisce e va?
– attesa, Abramo, sempre lui, che aspetta con pazienza ed ottiene;
– desiderio, di tutto, di qualsiasi cosa, purché diversa dal malinconico presente.
Quanto qui sopra sembra un capitolo steso a tavolino, quando invece sono i gesti umili e spesso inconsci ma reali di chiunque si fida del Signore.
Il deserto è un terreno ricco di metafore e un giardino di simboli. Tutt’altro che una landa di ululati selvatici , e tanto meno è zona di smarrimento e disperazione.
Noi credenti sappiamo che il deserto-vita è occasione di purificazione e penitenza.
Pensiamo a Gesù condotto dallo Spirito nel deserto, vedi Matteo cap. 4, per essere tentato dal diavolo.
Complice del diavolo, il deserto sfida Gesù. Per usare un termine calcistico il diavolo gioca in casa, perché il deserto allora (solo allora) era il soggiorno abituale di tanti diavoli. Conosciamo il nome di uno, Azazel, che significa potenza di Dio, un megadiavolo che gli Ebrei credevano abitasse nel deserto, contornato da Sàtiri, piccoli geni dalle forme animalesche. Per ulteriori notizie al riguardo leggi i capitoli 16 e 17 del Libro del Levitico.
Questo miscuglio di terra desolata e astuzia luciferina cerca di sorprendere Gesù in un suo momento debole: ha fame, è solo.
Conosciamo le tre risposte di Gesù, che contro le suggestioni del male erge il suo granitico “sta scritto”, slogan che dà il go a chiunque voglia contrastare il male.
Con altre parole Gesù ha espresso la medesima idea nel suo famoso discorso del “MA”, quello del “vi è stato detto… MA io vi dico… ecc”.
Se una volta per tutte tu ti decidessi a convertirti, il discorso dei MA ti darebbe una pista di riflessione.
Il “MA” è una brevissima congiunzione, che però rende inutili e sorpassate le tue vecchie abitudini.
AMEN.
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