dal 1953 la voce di San Gaspare nel mondo
Il Mandorlo

Di Luciano Bugnola, CPPS
U n giorno il Signore chiese al suo profeta: «Geremia, cosa vedi?». Al che il profeta rispose: «Vedo un mandorlo in fiore». Il Signore approvò la risposta. Il mandorlo, infatti, per Israele, era il guardiano della primavera perché, primo a sbocciare, dava il via alle nuove fioriture.
Il nuovo di Dio è Dio in persona, che liberando Israele si è manifestato non un dio fra tanti dèi, non arruolabile a supporto del potere. Egli è il Dio vero e unico, infinito nella perfezione, autonomo nelle delibere, non colluso con i potenti.
Dio è il nuovo che sconvolge i giochi fatti: era durata fin troppo la schiavitù del suo popolo. E doveva intervenire perché l’Egitto non era solo un malessere sociale. Era la negazione dei suoi progetti a favore degli uomini-figli, era totale estraneità alle esigenze del Vangelo.
Dio ha reagito, e gli Egiziani − Faraone compreso − ne sanno qualcosa. E da questo fatto una certezza io ce l’ho: sono peccatore ma sul mio cammino c’è un paletto issato bene al suolo: Dio non mi abbandona.
Riflettiamo su noi stessi: noi cristiani siamo diventati persone pie e devote (certo, niente di male!), ma abbiamo perso quello smalto un po’ rivoluzionario che ci apre al nuovo di Dio in Cristo Gesù. Gesu è: – il germoglio che spunta dal vecchio tronco;
– la chiave, capace di aprire e di chiudere; – la rottura, guerra e pace; – il contrasto, «vi è stato detto, ma io vi dico…»; – la contraddizione, rovina e salvezza; – il vino nuovo, ma per otri nuovi.
In questo modo e così è il nostro Signore, il quale anche nella sua predicazione prospetta sempre una contrapposizione: – c’era un ricco e c’era un povero; – un uomo aveva due figli; – nella città c’era un giudice e c’era una povera vedova; – “beati voi” e “via da me maledetti”.
L’apostolo Pietro nella sua prima lettera ha riassunto la cosa in due parole: luce e tenebre. Dio ci ha chiamato dalle tenebre alla luce, delineando così il binomio che diverrà classico nella spiritualità cristiana.
E allora? Succede che siamo sempre ad un bivio: «ti ho messo davanti acqua e fuoco, avrai quello che sceglierai» (cfr. Sir 15,16). Come sempre la parola di Dio è chiara e leale. Chi ha orecchi per intendere, intenda. E chi ha inteso, si decida. Signore, che crei nuovi cieli e nuova terra, aiutaci a non rimpiangere il passato, perché vogliamo capire e vedere il nuovo che lo Spirito Santo sta creando.
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