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Il Sangue di Cristo abbatte i muri

Di Alois Schlachter

Avevo già conosciuto il Movimento dei Focolari (Opera di Maria) da giovane, attraverso un Missionario del Preziosissimo Sangue. Così sono cresciuto nella Congregazione e in contatto con l’Opera di Maria allo stesso tempo.
Durante i miei studi teologici ho potuto partecipare per la prima volta a una Mariapoli, l’incontro tipico (estivo) del Movimento dei Focolari. La mia impressione in quel momento è stata: «È così che immagino la Chiesa, è questo il tipo di Chiesa per cui voglio vivere e lavorare come Missionario del Preziosissimo Sangue». La convivenza tra gruppi di età e vocazioni diverse mi ha convinto ed entusiasmato.
Già da adolescente avevo iniziato a vivere con la Sacra Scrittura come “Parola di vita”. Questa pratica appresa nel Movimento dei Focolari e il relativo scambio di esperienze della Parola vissuta hanno plasmato anche il mio stile di predicazione e sia come parroco che come predicatore delle missioni parrocchiali ne ho ricevuto un grande aiuto. Ho l’impressione di poter corrispondere in modo molto concreto ai nostri testi normativi della Congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue, che affermano che il missionario deve essere un testimone vivente della Parola di Dio (cfr. C 23).
Sì, sono persino convinto che, nell’attuale situazione della Chiesa, condurre i singoli e accompagnare i gruppi a un approccio veramente esistenziale alla Parola di Dio sia più promettente delle classiche prediche di un tempo.
Un esempio concreto di questo approccio esistenziale, che ha a che fare con la spiritualità della Famiglia del Preziosissimo Sangue, si trova varie volte nella vita e nel ministero dell’ex vescovo di Aquisgrana, Klaus Hemmerle, che era ancorato all’Opera di Maria. In vari punti parla di versare «la propria goccia di sangue», di chiedersi «se ho versato una goccia di sangue (oggi per qualcuno)», ecc.
Durante la mia formazione ho incontrato confratelli più anziani che parlavano apertamente di come la Congregazione avesse dato loro l’opportunità di diventare sacerdoti, cosa che altrimenti sarebbe stata difficile. Anche se questa visione può essere comprensibile ai loro tempi, io mi sono sempre visto prima di tutto come un missionario del Preziosissimo Sangue, che è anche un sacerdote. Senza voler svalutare in alcun modo l’essere sacerdote. Naturalmente, molti incontri con sacerdoti (diocesani e religiosi) del Movimento dei Focolari mi hanno aiutato ad affrontare tali questioni. Mi piaceva percepirli in incontri come quello di Mariapoli, prima come fratelli, come battezzati tra altri battezzati, come esseri umani tra esseri umani, che poi svolgono benissimo certi “servizi sacerdotali” tra i loro “fratelli e sorelle”. Idealmente, questo può prevenire il clericalismo che Papa Francesco ha ripetutamente stigmatizzato.
Oltre al mio carisma di Missionario del Preziosissimo Sangue, l´insieme dei carismi è una questione che mi sta a cuore. Mi sembra che non sia solo il mio modo specifico di unirmi alla preghiera di Gesù al Padre per l’unità di tutti (cfr. Gv 17,21). Mi sento anche confermato nel mio modo originale di stare insieme ai religiosi di altre comunità, ai portatori di altri carismi. E come Missionario del Preziosissimo Sangue, voglio essere coinvolto in questi contesti!
Per questo negli ultimi anni mi sono impegnato nel mondo di lingua tedesca per l’unione dei carismi tradizionali e nuovi e sono felice dell’ancora giovane movimento internazionale dei carismi per l’unità, in cui si riuniscono religiosi e laici di diversi carismi. Ciò avviene in modo simile nelle riunioni regolari delle “famiglie carismatiche”. Non da ultimo, Papa Francesco invita a questa unione.
Non è forse proprio il sangue di Gesù che «avvicina e abbatte il muro di separazione dell’inimicizia?». (cfr. Ef 2,13).

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