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La corona di spine

Ripubblichiamo il ciclo degli articoli di don Louis La Favia dedicati alla Passione di Cristo

E gli Γ¨ re, prima di tutto, perchΓ© β€œcreatore”; tutte le cose esistono per mezzo di Lui, e in Lui sono: β€œTutto Γ¨ stato fatto per mezzo del Verbo e senza di Lui niente Γ¨ stato fatto di tutto ciΓ² che esiste” (Gv 1,3). In se- condo luogo, Egli si Γ¨ acquistato il suo regno per mezzo della redenzione; infatti leggiamo nella Bibbia: β€œTu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli, perchΓ© sei stato immolato e hai riscattato per Dio con il tuo san- gue gli uomini di ogni tribΓΉ, lingua, popolo e nazione” (Ap 5,9). PerciΓ², il suo regno – come canta la Chiesa – Γ¨ un regno di giustizia e di misericordia e, come conseguenza, di pace. Il che Γ¨ impossibile trovare in questo mondo. Proprio come l’aveva visto l’autore della lettera agli Ebrei, quando scriveva: β€œPer la passione della morte fu coronato di gloria e d’onore” (Ebr 2,9); intendendo cosΓ¬ il trionfo per la sua effusione di sangue. Con la sua corona di spine, Egli era stato accompagnato fin sulla croce, come vediamo ogni giorno in ogni figurazione di crocifisso; anche se alcuni ne abbiano dubitato, come, per esempio, Tertulliano, Origene ed altri, portando, come eventualitΓ , la compassione che potesse avere la folla. Ma sappiamo che il popolo era eccitato dal sinedrio, ed era divenuto una marmaglia insipiente. Ed inoltre, come si spiegherebbe il cartello della condanna che GesΓΉ aveva sulla croce?

GESΓ™ NAZARENO, RE DEI GIUDEI!

La corona di spine di GesΓΉ ha avuto diverse peripezie. Il primo ac- cenno alla corona di Cristo lo abbiamo all’inizio del sec. V, precisamente nell’anno 409. S. Paolino da Nola scriveva cosΓ¬: β€œSi va a Gerusalemme per vedere e toccare i luoghi ove Cristo corporalmente soggiornΓ². Celebriamo il presepio ove egli nacque, il fiume in cui fu battezzato, l’orto in cui pregΓ², l’atrio in cui fu giudicato, la colonna a cui fu legato, le spine con cui fu coro- nato ecc.”. Il β€œBreviarium de Hjesolyma” parlava, nello stesso secolo, di una β€œCorona de Spinis”; e nel sec. VI si parla di una corona di spine ve- nerata β€œin ipsa Ecclesia Sion”. Nell’VIII secolo inoltrato, l’imperatore Costantino Copronimo inviΓ² a Carlo Magno alcune spine della Corona di Cristo; e nel X secolo l’Abate di S. Benigno riportΓ² dai luoghi Santi alcune spine che trafissero Cristo in croce, che furono donate alla cittΓ  di Digione. Evidentemente erano state staccate dal serto principale della corona e portate in luoghi diversi. CosΓ¬ troviamo alcune spine che Ugo Cassero nel 1104 portava dalla Palestina e donava a Fano, piccola cittΓ  delle Mar- che: erano spine della santa Corona. CosΓ¬ anche β€œEnrico il Liberale” recava a Troyes alcune spine; una spina a Megli, sua patria, nel genovese.

CI SONO MOLTI, MA MOLTI RACCONTI SULLE SACRE SPINE VENERATE NEI DIVERSI SANTUARI

Le attestazioni di sante spine donate e venerate si infittiscono e si moltiplicano in diversi luoghi, tanto che moltissime cittΓ  si gloriano di possederne delle reliquie. Sono 70 le cittΓ  fuori d’Italia in cui si conservano le spine della co- rona di Cristo, senza contare le altre che si trovano in essa. Se ne sono contati 160, i Santuari che conservano le spine della corona del Salvatore; e tutte insieme, le spine raggiungono il numero di 250.

QUALE NE ERA LA CAUSA?

Un motivo – l’abbiamo detto a proposito dei chiodi di Cristo –: si moltiplicavano toccandole con altre spine e distribuendole in dono, come si usava fare. Inoltre, per spiegare il numero cosΓ¬ eccessivo, bisogna con- siderare che il serto della corona di spine, secondo l’archeologia, prendeva tutta la testa, come possiamo vedere nella catacomba di Protestato sulla via Appia, dove si conservano pitture, raffiguranti condannati a tale suppli- zio. PerciΓ², la coronazione di spine Γ¨ stata fortemente crudele per il Si- gnore. Moltissimi prodigi si operano attraverso queste sacre spine. Gene- ralmente accadono durante la Settimana Santa; e precisamente il VenerdΓ¬ Santo. Ora, trattando di questi miracoli, ci limiteremo a parlare soltanto di quello avvenuto alla presenza di un nostro Padre Missionario, che ha as- sistito, in persona, a questo prodigio. Egli cosΓ¬ narra l’episodio, avvenuto ad Andria nel 1932: β€œQuella spina augusta pareva animata; le macchie si ravvivavano del piΓΉ bel colore della porpora, con gradazioni e passaggi, talora immediati e subitanei, assolutamente inesplicabili e indescrivibili”. La perennitΓ  di questi miracoli sulle spine di Cristo ci dΓ  la sicurezza che le spine sono certamente vere, e la fiducia in esse aumenta la nostra preghiera, sincera e sentita.

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