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Catechesi e Preghiera “La parabola delle parabole”

Di Giacomo Manzo

Canto iniziale: : Spirito Creatore

Esposizione eucaristica

Dal Vangelo secondo Marco (4,1-13): “1Cominciò di nuovo a insegnare lungo il mare. Si riunì attorno a lui una folla enorme, tanto che egli, salito su una barca, si mise a sedere stando in mare, mentre tutta la folla era a terra lungo la riva. 2Insegnava loro molte cose con parabole e diceva loro nel suo insegnamento: 3«Ascoltate. Ecco, il seminatore uscì a seminare. 4Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. 5Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; e subito germogliò perché il terreno non era profondo, 6ma quando spuntò il sole, fu bruciata e, non avendo radici, seccò. 7Un’altra parte cadde tra i rovi, e i rovi crebbero, la soffocarono e non diede frutto. 8Altre parti caddero sul terreno buono e diedero frutto: spuntarono, crebbero e resero il trenta, il sessanta, il cento per uno». 9E diceva: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!». 10Quando poi furono da soli, quelli che erano intorno a lui insieme ai Dodici lo interrogavano sulle parabole. 11Ed egli diceva loro: «A voi è stato dato il mistero del regno di Dio; per quelli che sono fuori invece tutto avviene in parabole, 12affinché guardino, sì, ma non vedano, ascoltino, sì, ma non comprendano, perché non si convertano e venga loro perdonato». 13E disse loro: «Non capite questa parabola, e come potrete comprendere tutte le parabole?»”.

DOVE NASCE IL PROCESSO DI GUARIGIONE… GESÙ PARLA IN PARABOLE.

Gesù parla molto spesso ai discepoli in parabole e, tra le parabole, in modo particolare di questa del seminatore dice chiaramente: «Non capite questa parabola, e come potrete comprendere tutte le parabole?». Evidentemente si tratta della parabola centrale e fondamentale per tutte le altre e, forse, anche per tutta la sua predicazione. Perché? Che significa il fatto che Gesù parla in parabole? Le parabole sono immagini e simboli, non sempre facilissimi da intendere e – come si vede – Gesù non li spiega, se non ai discepoli. Infatti, il punto è che Gesù vuol vedere che spirito c’è negli ascoltatori. Se coloro che ascoltano la sua Parola hanno uno spirito buono, un’intenzione retta, un desiderio di fondo del cuore, che è la domanda della vita piena, ecco che subito vanno da Lui e gli chiedono: «Me la spieghi? Ma che intendevi dire? Perché fai questo? Perché dici così?». Coloro, invece, che non hanno questa inquietudine santa nel cuore e sono superficiali e indifferenti nella vita ecco che al massimo si danno loro le proprie interpretazioni, e tutto finisce lì. Ecco perché, a volte, Gesù non spiega in modo pubblico: perché si possa vedere quello che abbiamo nel cuore. La differenza tra i discepoli e gli altri non è che loro sono migliori degli altri, semplicemente sono in ricerca.
Spesso ci soffermiamo come cristiani sul fatto che Gesù Cristo è la risposta, ma bisogna prima chiederci se abbiamo consapevolezza di quale sia la vera domanda della nostra vita. Veramente domandiamo la guarigione del cuore, oppure in fondo siamo abbastanza indifferenti a tutto questo? Ecco la prima svolta della nostra vita è lasciare che cresca in noi la consapevolezza e il desiderio di avere un cuore nuovo. Un libro di don Luigi Maria Epicoco ha questo titolo: «Solo i malati guariscono». È proprio così!

Canto: Chiedo

Dal Vangelo secondo Matteo (13,14-16):”14Così si compie per loro la profezia di Isaia che dice: Udrete, sì, ma non comprenderete, guarderete, sì, ma non vedrete. 15Perché il cuore di questo popolo è diventato insensibile, sono diventati duri di orecchi e hanno chiuso gli occhi, perché non vedano con gli occhi, non ascoltino con gli orecchi e non comprendano con il cuore e non si convertano e io li guarisca!
16Beati invece i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché ascoltano. 17In verità io vi dico: molti profeti e molti giusti hanno desiderato vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono!”.

L’ASCOLTO NASCE DAL DESIDERIO

Questo virgolettato è il testo dell’antico testamento più citato nel nuovo testamento, si tratta della citazione dal capitolo 6 del libro di Isaia (Is 6,9-10) riportata sia nei quattro vangeli come poi anche negli Atti degli apostoli proprio nell’ultimo capitolo quando si parla di Paolo nella sua casa di Roma, quando alla sua predicazione c’era sì chi si convertiva ma anche chi invece rifiutava la sua parola.
Il testo è durissimo perché sembra proprio che ci sia una predestinazione e una condanna definitiva per coloro che non credono. In realtà qui si fa una diagnosi del nostro cuore, la cui vera malattia è l’indurimento e la chiusura. Un cuore nuovo è un cuore che ascolta e un cuore che ascolta è tale perché desidera farlo.
Questa parabola del buon seminatore è la parabola più importante perché ci fa cogliere proprio la questione che ciò che conta veramente di più è imparare a saper ascoltare, anzitutto la Parola di Dio, ma questo non potrà mai accadere senza il desiderio che lo sostiene. Gesù dice che siamo beati, perché ascoltiamo ciò che altri non hanno in passato ascoltato; difatti è proprio così il nostro ascolto è possibile perché in passato altri hanno pregato e si sono dati da fare perché noi potessimo ascoltare la sua Parola. La nostra Chiesa e il nostro presente si fonda sui desideri e le preghiere di chi ci ha preceduto. Anche la Chiesa del futuro si baserà sui nostri desideri di oggi. Ciò che desideriamo non solo ci inserisce nel percorso di guarigione per noi, ma è anche il fondamento per tutto il bene che magari noi non vedremo, ma che sarà il grande regalo per le generazioni a venire!
Chiediamo in questa adorazione il dono del desiderio del bene per noi e per le persone che ne hanno più bisogno attorno a noi: «Signore spiegaci, Gesù parlaci, Spirito Santo metti in noi il desiderio di una vita piena, fa che possiamo respingere ogni mediocrità, che il nostro cuore possa mettersi in ascolto della tua Parola.
Non ti lasceremo, se tu non ci parlerai!».

Padre Nostro
Preghiamo. Donaci, o Padre, la luce della fede e la fiamma del tuo amore, perché adoriamo in spirito e verità il nostro Dio e Signore, Cristo Gesù, presente
in questo santo sacramento. Egli vive e regna nei secoli dei secoli..
Benedizione eucaristica.
Canto finale: L’arma di ogni tempo

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