Primavera Missionaria News. Dal 1953 la voce di San Gaspare nel mondo
No time to die e The last duel

Di Alberto Celani, CPPS
Cinema
No time to die
Regia di C. Fukunaga: con D. Craig, L. Seydoux, R. Malek
James Bond, l’agente 007, è finalmente “in pensione”. La vecchia vita, la vecchia storia con Vesper sono pronte ad andare in soffitta basta solo l’ultimo addio alla vecchia amata sulla sua tomba a Matera…peccato che la SPECTRE sia ancora viva e agguerrita e Bond si trova nel difficile ruolo di chi sa che forse è stato tradito. Siamo all’ultimo film di 007 con Daniel Craig, forse il miglior James Bond di sempre. Un film epico, dal finale epico, un film che omaggia tutti gli altri quattro precedenti (e anche altri più vecchi). Una conclusione degna di un viaggio così intenso come quello di Craig, ma non sono del tutto convinto. A volte le storie più cercano di essere enormi e più perdono di mordente.
Diciamolo subito: è un gran bel film! Come regia, fotografia e buona parte degli attori niente da dire! È solo che io sono amante di un altro film, tutto all’opposto di questo: Casino Royale, il primo Bond di Craig. Che filmone pazzesco quello!!! Una storia piccola, maneggevole, intrigante, con quel tocco di suspense che solo il poker sa dare, uno 007 che ancora non è nessuno e che si sta costruendo come spia e come uomo. Questo nuovo film, invece, sembra Il signore degli anelli di 007, dove tutto è mastodontico, dove lui torna a quel ruolo di quasi supereroe che non gli compete, dove non hai mai l’impressione che possa davvero rischiare qualcosa. Il nemico poi? Piccolo, troppo piccolo, tutto il contrario del resto del film. Un cattivo deve essere credibile: un assetato di soldi? Credibile! Un criminale della droga? Credibile! Una ex spia? Credibile! Un triangolo amoroso? Credibile! Ma il pazzo furioso è credibile? No, non lo è, almeno che non parliamo di Batman o Spiderman, ma Bond non è un fumetto. Niente da fare, non ci credo a uomo così, le sue motivazioni non mi convincono, è solo tanto tanto cattivo e mi vogliono dire perché ha avuto dei traumi da giovane? Non me la bevo. Ultima nota stonata: ma non è che abbiamo troppo catechizzato Bond? Quasi beatificato? Forse un po’ troppo, ma questo è davvero forse la mia troppa puntigliosità. Detto tutto ciò, beh mi ha fatto piacere vedere questo film, il finale sa davvero di finale, l’epopea si chiude molto bene e in generale sono davvero molto molto soddisfatto del Bond di Craig. P.S.: diciamocelo però che è davvero lo 007 del politically correct, ormai tutti i film hanno gli stessi ingredienti, ma di questo magari ne parliamo meglio in un futuro articolo dedicato.
Voto CinemaScopio: 7-
Cinema
the last duel
Regia di R. Scott: con M. Damon, A. Driver, J. Comer
Un film di Ridley Scott sul medioevo con grandissimi attoroni come Damon e Driver!?!?!? Wow!!! Andiamo tutti a vederlo!!! No, questo film non lo ha visto nessuno, è passato praticamente inosservato, in alcuni cinema è stato solo una settimana. Perché tanto silenzio? Francia XIV secolo, uno scudiero figlio di una ricca famiglia in decadenza, condivide le battaglie e la vita con un carissimo amico, anch’egli scudiero. Le fortune dei due sono del tutto opposte, il primo va sempre più in malora agli occhi del suo feudatario, mentre il secondo ne diventa il braccio destro. La diffidenza cova in odio, quando l’amico non solo gli ha tolto onori e terre, ma pare che gli abbia anche stuprato la moglie. Questa è la storia dell’ultimo duello giudiziario (o duello di Dio) della storia francese, dove Dio stesso avrebbe decretato la verità dell’accusa. Un film meraviglioso nella sceneggiatura (unica nel suo genere), nelle scenografie pazzesche, ma anche drammaticamente violento nelle scene di guerra e in quelle sessuali (non si vede nulla ma si capisce tutto, anche troppo). Non è una violenza che si compiace di sé stessa, ma che genera disgusto (e che magari è troppo per alcuni). Interessantissimo!
Perché vedere questo film? Per il regista (da Alien a Il Gladiatore solo per citarne due), per gli attori (Adam Driver è un mostro, ma anche Jodie Comer intensissima), ma soprattutto, come dicevo, per la sceneggiatura. Si tratta di un film in tre capitoli: la verità secondo Jean (l’uomo ferito), la verità secondo Jacques (il presunto stupratore), la verità secondo Marguerite (la donna). Questo ci costringe a vedere le stesse cose tre volte, anche quando non vorremmo, e ci fa rendere conto di quanto ognuno, nella vita, si senta l’eroe della sua storia! È un film drammaticamente vero e che dimostra come tutti, di fatto, ci lamentiamo di tutti curvando e deviando la verità (quindi vediamo anche notevoli spunti teologici, anche se non voluti). Una pecca: chiamare il terzo capitolo “La verità secondo Marguerite/La verità” mostra quell’essere didascalici di cui si poteva fare a meno. È chiara la verità a chiunque, la verità è autoevidente, non ha bisogno di cartelli stradali moralistici. Diciamo che sarebbe stato più potente, ma la sostanza non cambia. Un film duro e difficile, messo da parte da certa stampa femminista perché, per loro, propugnava un’idea di “donne salvate dall’uomo coraggioso” … mai errore più grave! Ma si sa quando si giudica qualcosa senza averla vista capita questo, anche di andare contro al tuo miglior alleato.
Voto CinemaScopio: 8
Editoriale

Papa Benedetto XVI «L’ultima parola della storia sarà la comunione»
Questo numero della rivista…
Password

Artigiano
Passione, intelligenza, impegno…
Colloqui con il padre

Far celebrare una Santa Messa anche per i vivi…una grande opera di carità
Cara Daniela, percepisco il dolore…
Altri in evidenza
Chiara Lubich: una spiritualità per costruire il “castello esteriore”
Di Alba Sgariglia
All’inizio del terzo millennio…
Il Sangue di Cristo abbatte i muri
Di Alois Schlachter
Avevo già conosciuto il…
Mese di Luglio… mese della spiritualità di comunione
Di Giacomo Manzo
Papa Benedetto XVI…
Altri in evidenza

Chiara Lubich: una spiritualità per costruire il “castello esteriore”
Di Alba Sgariglia
All’inizio del terzo millennio…

Il Sangue di Cristo abbatte i muri
Di Alois Schlachter
Avevo già conosciuto il…

Mese di Luglio… mese della spiritualità di comunione
Di Giacomo Manzo
Papa Benedetto XVI…

Ultimo numero
Nel Segno del Sangue
La nostra voce forte, chiara e decisa sulla società, sul mondo, sull’attualità, sulla cultura e soprattutto sulla nostra missione e vita spirituale come contributo prezioso alla rinascita e allo sviluppo della stessa Chiesa.
Abbonati alle nostre riviste
Compila il modulo on-line con i tuoi dati e riceverai periodicamente il numero della rivista a cui hai deciso di abbonarti.
Le nostre riviste
Primavera Missionaria: il bollettino di S. Gaspare
Nel Segno del Sangue: il magazine di attualità dell’USC
Il Sangue della Redenzione: la prestigiosa rivista scientifica.


