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Ritorno in Bielorussia dopo 33 mesi. Racconti e impressioni dell’ultimo viaggio

Di Daniele sansone
La Cooperativa Matrioska e l’Associazione Volontari Il Cavallo Bianco, che si prendono cura del Teatro San Gaspare di Roma e dei progetti a carattere sociale che in esso prendono vita, cercano di narrare costantemente il proprio vissuto, attraverso le persone che ne fanno parte con il desiderio di rendere partecipi gli altri di azioni utili a far emergere il bene che c’è in ognuno di noi.
Quanto è accaduto nello scorso mese di novembre, sentiamo la voglia di raccontarlo ai lettori. Sono le impressioni raccolte nell’ultimo viaggio in Bielorussia, che non avveniva da lungo tempo, realizzato da Gaia, Giovanni e Fabio. Un viaggio lungo quasi 12 ore, prima da Roma in aereo fino a Vilnius e poi in pullman, attraversando le frontiere terrestri della Lituania e della Bielorussia, con i controlli dei passaporti e dei bagagli a piedi sulla neve, nel freddo gelido della notte.
Controlli lunghi ore, silenzi di attesa e sonno tirato, fino all’arrivo e all’incontro con i bambini dell’Internato di Begoml: una settimana di sorrisi e abbracci ritrovati, di sguardi increduli dopo la lunga attesa e di cose non dette, in un paese in cui si vive un clima irreale di sospensione e attesa. In mezzo a tutto questo, Valeri, il direttore dell’orfanotrofio dove ci rechiamo oramai da anni, si mette a disposizione, con la sua calma e la sua serenità, condividendo ricordi e sogni per il futuro con gli amici italiani, con cui ha condiviso decenni di progetti e iniziative per i bambini orfani con disabilità del suo Internato. In particolare, si sofferma sulle sei edizioni del Festival annuale Attraverso lo specchio, organizzato insieme all’Associazione e alla Cooperativa, che ha coinvolto oltre 300 persone e 12 Internati “speciali” sul palcoscenico del Teatro dell’Internato, una vecchia palestra in disuso trasformata negli anni in un luogo di cultura, aggregazione giovanile e sperimentazione, grazie anche all’apporto economico dell’Associazione e della Cooperativa italiane. Valeri sottolinea l’importanza del Festival come occasione di contatto e incontro tra le diverse realtà, dagli Internati ai Centri correzionali, per favorire l’inclusione e il benessere sociale delle persone ospitate in quei luoghi.
E sottolinea che iniziative come quelle del Festival − che si auspica riprendano al più presto − sono semi di pace, in un momento di paura dell’altro, pregiudizio e chiusura all’esterno.
L’incontro con Katia Slonevskaja è avvenuto in Bielorussia negli ultimi giorni di novembre 2022 − dopo l’assenza di ben 33 mesi di una delegazione italiana dall’Internato di Begoml. Sono state raccolte le narrazioni di diversi ragazzi e ragazze, che hanno finalmente raccontato alla videocamera quasi tre anni di lontananza fisica, di carezze negate e di abbracci desiderati. Prima a causa del Covid-19, poi con il blocco dei voli aerei per le sanzioni UE alla Bielorussia e infine con la guerra in Ucraina. In mezzo a tutto questo, Katia racconta la vita che si è dipanata tra il lavoro, il suo matrimonio e le telefonate agli amici italiani, mentre il telegiornale raccontava una Italia in grande crisi economica, facendo aumentare ansia e preoccupazione in giovani bielorussi con tanti legami e affetti italiani. Il sorriso di Katia è viatico e promessa di nuovi incontri fisici a Begoml e a Roma, finalmente liberi dall’angoscia dei confini che si chiudono e di porte barricate.
In mezzo a tutto questo, Vova racconta la sua vita, spesso provata da tante difficoltà, ma che su di lui scivolano in una serenità ieratica, che lo porta a vedere il futuro sempre di colore più che roseo.
L’isolamento che tocca il Paese si ripiega pesantemente sulle fasce più deboli della società, sui ragazzi che da anni seguiamo e che sono sempre più intrappolati nella morsa della povertà, se non fosse per gli aiuti che gli arrivano, quando possibile, dall’Associazione.
Tutto questo si riversa e trova una sintesi nell’incontro e nella realizzazione del Concerto per la Pace nella manifestazione che intitoliamo Tutti in campo per la pace, realizzatasi lo scorso 29 dicembre presso il Teatro San Gaspare. È stata l’occasione per avere nuovamente ospite una band di amici, gli Easypop, che si sono ancora una volta messi in gioco con noi in questo grande momento di festa, che ha visto intervenire persone di culture diverse: italiane, bielorusse, ucraine, bengalesi e altri ancora, in uno spazio di festa e di contrapposizione a ogni azione di violenza e distruzione dell’altro. Come avevamo scritto sullo striscione della grande manifestazione della pace di inizio novembre 2022, lo ribadiamo ancora una volta: la pace inizia da un sorriso. Da quel sorriso scaturisce una relazione, che ci porta ad abbattere le barriere che tengono distante me e te.
Per saperne di più dell’attività dell’Associazione e della Cooperativa, potete consultare:
il canale YouToube cooperativamatrioska, la pagina Facebook e Instagram Teatro San Gaspare, o scriverci a teatrosangaspare@gmail.com, chiamarci al 3332093605.
(Daniele Sansone – Gaia Carletti)
Editoriale

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