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Sacerdote per una potenza di vita indistruttibile

GOCCE DI SCRITTURA
L’Epistola agli Ebrei /8
Sacerdote per una potenza di vita indistruttibile
(Eb 7,1-28)
Di Giuseppe Pandolfo
L’intero capitolo 7 della lettera agli Ebrei espone i motivi per cui il sacerdozio di Cristo deve essere considerato in maniera diversa e superiore rispetto a quello levitico dell’Antico Testamento, che era legato alla figura di Aronne e all’osservanza della legge, perché in grado di garantire un’alleanza migliore. Il predicatore ha detto che Gesù è sacerdote secondo l’ordine di Melchìsedek il quale, come ricordiamo, è il sacerdote e re a cui Abramo offre la decima del suo bottino (cfr. Gen 14,18-20). Di Melchìsedek si disconosce la provenienza e la genealogia ed è, inoltre, senza limiti cronologici, per cui la sua figura si accosta all’idea di eternità. Per questo motivo è visto come una prefigurazione del Cristo, Figlio di Dio e sacerdote in eterno.
La resurrezione di Gesù dai morti, essendo una nuova creazione, in cui tutta l’umanità è ricreata in lui, poiché non intervengono in essa elementi umani, e nemmeno segue ad una genealogia particolare, rende possibile il fatto che il suo sacerdozio non è soggetto alla morte poiché “non tramonta” (Eb 7,24) e dunque non necessità la presenza di altri sacerdoti che lo prolunghino nel tempo. Inoltre, sappiamo che nell’Antico Testamento la discendenza di Levi, in qualità di tribù sacerdotale, aveva l’autorità di ricevere le decime da parte di tutte le altre tribù. Il predicatore sottolinea il fatto che Abramo offre la decima ad un sacerdote come Melchìsedek il quale, pur senza appartenere alla tribù di Levi, lo benedice.
Ciò dimostra che anche Levi “ancora nei lombi di Abramo” (Eb 7,10), pur non essendo ancora nato storicamente, ma non per questo assente, si sottomette all’autorità di questo sacerdote, poiché, secondo un principio di solidarietà familiare, ciò che compie l’antenato coinvolge anche i suoi discendenti.
Gesù è sacerdote secondo Melchìsedek e non secondo Levi, egli appartiene alla tribù di Giuda che non è una tribù sacerdotale.
Il sacerdozio di Levi seguiva la Legge di Mosè che però si è dimostrata incapace di rendere perfetto qualcuno (cfr. Eb 7,11. 18-19; Gal 3,21), mentre quello di Cristo, superiore a quello di Levi, ci rende giusti con Cristo davanti al Padre, essendo scaturito non dalla legge, ma da “una potenza di vita indistruttibile” (Eb 7,16).
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