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San Giovanni Crisostomo È RISORTO CRISTO!

DI Enzo Napoli
Il sermone di San Giovanni Crisostomo è tuttora considerato come il testo patristico più bello usato per annunciare la Risurrezione del Signore. Ancora oggi nella Chiesa d’Oriente viene letto come augurio al termine della Divina Liturgia che porta il suo nome. Ecco parti del testo:
«Chi è pio e amico di Dio, goda di questa solennità bella e luminosa; il servo d’animo buono entri gioioso nella gioia del suo Signore. Chi ha faticato nel digiuno, goda ora il suo denaro.
[…]. Chi è arrivato solo all’undicesima ora, non tema per la sua lentezza: il nostro Re è generoso e accoglie l’ultimo come il primo. Concede il riposo a quello dell’undicesima ora, come a chi ha lavorato sin dalla prima. […]. Entrate dunque tutti nella gioia del nostro Signore: primi e secondi, godete la mercede. Ricchi e poveri, ballate in tondo insieme. Continenti e indolenti, onorate questo giorno. Voi che avete digiunato e voi che non avete digiunato, oggi siate lieti. La mensa è ricolma, deliziatevene tutti. Il vitello è abbondante, nessuno se ne vada con la fame. Profittate tutti del banchetto della fede, godete tutti la ricchezza della bontà.
Nessuno lamenti la propria miseria, perché è apparso il nostro comune regno. Nessuno pianga le proprie colpe, perché il perdono è sorto dalla tomba. Nessuno abbia paura della morte, perché la morte del Salvatore ci ha liberati. Stretto da essa, egli l’ha spenta. Ha spogliato l’ade, colui che nell’ade è disceso. Lo ha amareggiato, dopo che quello aveva gustato la sua carne. Isaia lo aveva previsto e aveva gridato: l’ade è stato amareggiato, incontrandoti nelle profondità. Amareggiato perché distrutto. Amareggiato perché giocato. Amareggiato perché ucciso. Amareggiato perché annientato. Amareggiato
perché incatenato. Aveva preso un corpo, e si è trovato davanti Dio. Aveva preso terra e ha incontrato il cielo. Aveva preso ciò che vedeva, ed è caduto per quel che non vedeva. Dov’è, o morte, il tuo pungiglione? Dov’è, o ade, la tua vittoria? È risorto Cristo, e tu sei stato precipitato. È risorto Cristo e i demoni sono caduti. È risorto Cristo e gioiscono gli angeli. È risorto Cristo e regna la vita. È risorto Cristo e nelle tombe non ci sono più morti. Perché il Cristo risorto dai morti è divenuto primizia dei dormienti. A lui la gloria e il potere per i secoli dei secoli. Amen».
Editoriale

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