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Sant’Ireneo di Lione

DI Enzo Napoli
Ireneo di Lione viene definito da Benedetto XVI “il campione della lotta contro le eresie” per l’amore con cui difese la fede della Chiesa dalle varie forme di eresia, prime tra tutte lo gnosticismo. Nella sua più celebre opera Adversus haereses, Ireneo parla della Chiesa come di un “ricco contenitore” dove gli Apostoli «vi hanno raccolto nel modo più pieno tutti gli elementi della Verità, affinché chiunque lo desideri possa bere alla coppa della vita. Essa è infatti la via di accesso alla vita; tutti gli altri sono ladri e briganti».
Per questo motivo il Vescovo di Lione dice che bisogna evitare le sette eretiche che si presentano falsamente come “chiese” ed «al contrario bisogna amare con grandissimo zelo ciò che proviene dalla Chiesa e apprendere la tradizione della verità».
«Lo Spirito è Verità. Perciò coloro che non prendono parte a esso, non sono nutriti nella vita dalle mammelle della madre, non hanno parte alla fonte limpidissima che fuoriesce dal corpo di Cristo». Dunque Ireneo insiste sull’importanza del cristiano di custodire intatta la fede ricevuta dalla Chiesa ed essa «continuamente, sotto l’azione dello Spirito di Dio, come un pregiatissimo deposito custodito in un vaso idoneo, riprende vigore e fa riprendere vigore anche al vaso in cui si trova».
Questa dinamica che prenderà il nome di Ecclesia semper reformanda (“La Chiesa deve sempre riformarsi”), verrà poi ripresa dal Concilio Vaticano II, nella Lumen Gentium, in cui sulla Chiesa si dice che lo Spirito, «con la forza del Vangelo la fa ringiovanire, costantemente la rinnova e la conduce alla perfetta unione con lo Sposo».
E proprio volendo ribadire il nesso imprescindibile tra fede-Chiesa-Spirito, Ireneo scrive: «Infatti questo dono di Dio è stato affidato alla Chiesa, come il soffio dato alla creatura, e questo al fine di vivificare le membra di coloro che lo ricevono; nel dono è stata posta la comunione col Cristo, cioè lo Spirito Santo pegno dell’incorruttibilità, confermazione della nostra fede, scala per salire fino a Dio.
E conclude con la celebre affermazione: “Infatti dove c’è la Chiesa, lì c’è lo Spirito di Dio; e dove c’è lo Spirito di Dio, lì c’è la Chiesa e ogni abbondanza di grazia”».

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