Tre nuovi Sacerdoti Missionari

Di Federico Remoli

DON FRANCESCO ALBERTINI, DON DANIEL ANTONELLI, DON FEDERICO MARIA ROSSI

«Dio che ha iniziato in te la sua opera, la porti a compimento». Queste parole che il vescovo rivolge a colui che sta per essere ordinato illuminano il mistero che sabato 3 settembre ha toccato la vita di don Francesco, don Daniel e don Federico Maria: una gioia che, in virtù della comunione che giorno per giorno il Sangue di Cristo realizza, non può che risuonare anche nella nostra vita. Attraverso questi nostri fratelli tutti noi − Missionari del Preziosissimo Sangue, Adoratrici del Sangue di Cristo, seminaristi, parrocchie missionarie, familiari e amici, riuniti nella Basilica dei XII Apostoli − abbiamo fatto esperienza della generosità di Dio e di quanto la sua Parola è feconda, di quanto frutto può portare nella vita di chi la accoglie.
Durante la veglia eucaristica celebrata in preparazione all’ordinazione abbiamo potuto fare memoria, in un clima grato, della creatività artistica di don Francesco, della passione per la ricerca di don Federico Maria, della cura e della pazienza nel costruire di don Daniel.
Qualità che insieme a tutte le inclinazioni e ai desideri di ciascuno di loro si sono intessute, attraverso l’iniziativa che Dio ha avuto nella loro vita, nelle relazioni e nel cammino di fede e di formazione che li ha introdotti nella vita missionaria e nel ministero sacerdotale. Come ci ha ricordato il cardinale Zuppi, che ha presieduto l’ordinazione presbiterale, come cristiani siamo però anche chiamati a non scandalizzarci della fragilità e della debolezza della nostra vita: «non se ne scandalizza Dio, non se ne scandalizza Gesù. Anzi, la fa sua». In questo senso, il prete non è chi è stato reso “perfetto” da Dio: Dio non è interessato ad alterare le qualità umane delle persone per renderle più performanti per la sua opera. Come cristiani siamo piuttosto chiamati a entrare nella “vita nuova” in Cristo con tutto quello che siamo. L’unica perfezione che Dio vuole realizzare in noi infatti è la perfezione dell’amore, la perfezione della comunione. Il ministero sacerdotale in cui questi tre fratelli sono entrati è esattamente il servizio della comunione che Dio realizza mediante la sua grazia: attraverso la loro vita e il sacramento ricevuto don Francesco, don Daniel e don Federico Maria saranno costruttori di relazioni e saranno presenza viva di Cristo in mezzo al suo popolo, ministri della misericordia che edifica l’edificio di “pietre vive” della Chiesa. Nella gioia della celebrazione e della festa che abbiamo vissuto siamo allora invitati a gustare il sapore del “vino nuovo” che giorno dopo giorno il Signore continua a donare alle nostre vite.